La scommessa della decrescita by Serge Latouche

La scommessa della decrescita by Serge Latouche

autore:Serge Latouche [Latouche, Serge]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2014-10-29T16:00:00+00:00


La controinformazione o contromanipolazione e il dovere di iconoclastia

Il punto di partenza della controffensiva60 per uscire da quello che Cornelius Castoriadis chiama “onanismo consumistico televisivo”61 consiste nel denunciare l’aggressione della pubblicità, oggi veicolo dell’ideologia. “Tutto ciò che accade,” osserva, “non avviene per contumacia nella società: le persone vogliono questo modo di consumo, questo tipo di vita, vogliono passare molte ore al giorno davanti alla televisione e giocare al computer. Siamo di fronte a qualcosa di diverso dalla semplice ‘manipolazione’ da parte del sistema e delle industrie che ne traggono vantaggio. Qui c’è un enorme movimento – scivolamento – in cui tutto si tiene: le persone si depoliticizzano, restano confinate nella propria sfera personale, si chiudono all’interno della loro piccola sfera ‘privata’ – e il sistema gliene fornisce i mezzi. Ciò che trovano all’interno di questa sfera ‘privata’ li allontana ancora di più dal senso di responsabilità e dalla partecipazione politica.”62

Secondo alcuni pubblicisti, “dal momento che all’uomo normale piace essere manipolato, la manipolazione è legittima poiché soddisfa un bisogno. Come lo stupro, ovviamente, risponde al desiderio di essere violentato(a)”,63 ironizza François Brune. È stato addirittura chiamato un filosofo, Robert Redeker, per tessere gli elogi della pubblicità sul quotidiano “Le Monde”.64 Secondo François Brune, “uno degli aspetti più importanti della lotta contro la società del consumo consiste, per il militante, nel rompere questo sistema di immagini ovunque lo veda all’opera e nel demistificarne le seduzioni e, per cominciare, smettere di assorbirle”.

Senza dubbio, troppa manipolazione uccide la manipolazione. Secondo il famoso adagio attribuito al presidente Lincoln, si può mentire sempre a qualcuno, per un momento si può mentire a tutti, ma non si può mentire sempre a tutti. Conforta davvero vedere il fallimento di alcune operazioni di manipolazione. Di recente, alcuni oracoli della propaganda mediatica hanno fatto fiasco: le elezioni in Spagna e in India nel 2004 e per certi versi il referendum francese sul progetto della Costituzione europea nel 2005. Nonostante la pressione delle lobby, sono state finalmente riconosciute la cancerogenicità dell’amianto, la dannosità dell’insetticida Gaucho per le api e l’esistenza di pericoli climatici. Senza dubbio, la contromanipolazione comprende nel suo programma la controinchiesta e la controricerca, “se vogliamo avere”, come sostiene Illich, “qualche possibilità di trovare soluzioni di ricambio all’automobile, all’ospedale, alla scuola e a tutta l’apparecchiatura che si pretende indispensabile per la vita moderna”.65 In tutti i citati esempi di fallimento della propaganda, la controperizia e la contromanipolazione hanno svolto un ruolo importante insieme con la forza della realtà (“i fatti sono testardi”), senza che sia possibile distinguere l’apporto di ciascuno dei due fattori. Non bisogna cantare vittoria, però, questa reazione ha i suoi limiti. Manipola, manipola e qualcosa resterà. Vinciamo delle battaglie ma rischiamo di perdere la guerra.



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